Affido Materialmente Condiviso in Europa: Reason why

Written By Redazione on mercoledì 4 marzo 2015 | 03:52




Affido Materialmente Condiviso
Prendiamo spunto da questa relazione del Dott.Vittorio Vezzetti su TG2 Insieme di ieri 3 Marzo 2015, per fare il punto e condividerlo con i lettori interessati all'argomento, la trasmissione è visibile cliccando qui:

L'esposizione del Dott. Vittorio Vezzetti, raccoglie ciò che viene indicata come la raccolta informativa di evidenze a livello mondiale sull'Affido materialmente Condiviso. Le valutazioni di tipo psicologico e medico che vengono evidenziate da alcuni scienziate e medici specializzati in età evolutiva e analisi comportamentale dell'infanzia rappresentano il cuore dell'analisi ed il punto di vista da cui si possono guardare alcuni eventi con occhio professionale ma soprattutto clinico.
   
Nello specifico
il problema dei figli di genitori separati rappresenta un'emergenza in costante crescita non solo, come si pensa, sotto il profilo sociale e giuridico ma anche – per quel che qui interessa – sotto il profilo medico-sanitario. La rottura del nucleo genitoriale porta in quasi tutto il mondo occidentale alla frequente perdita della figura e del ruolo di un genitore con conseguenti danni da “parental loss” e “childhood adversity”.
I danni sono chiari, sia da un punto di vista medico scientifico che appunto socio-sanitario.
Ricordiamo i danni bioumorali, ormonali e persino cromosomici derivanti dalla parental loss e dalla childhood adversity. Alcune ricerche su vasta scala hanno evidenziato seri danni alla salute di minori figli di coppie separate che dopo il divorzio si sono trovati a vivere una situazione di monogenitorialità, con riflessi legati all'uso di droghe, tabacco, alcool, sulla vittimizzazione (intesa come bullismo e violenza fisica agiti e subiti) e soprattutto sul distress mentale. insoddisfazione scolastica, bassa qualità di vita e malattia psichica.

Da Norimberga un autorevole contributo
E’ di recente pubblicazione il testo "Wechselmodell" nel quale la professoressa dell'università di Norimberga Hildegunde Sunderhauf ha selezionato gli unici 50 studi sulle modalità di affido dei minori, pubblicati tra il 1977 e il 2014, su riviste internazionali scientificamente riconosciute. Nella sua metanalisi l'autrice ha analizzato in modo rigoroso le conclusioni dei singoli studi e le loro interazioni, traendone una valutazione complessiva, le cui considerazioni finali appaiono inequivocabili: 2 studi (4 per cento) hanno dato risultati negativi rispetto all'affido materialmente condiviso; in 11 studi sono stati segnalati effetti negativi neutralizzati da altri effetti positivi; mentre 37 degli articoli presi in considerazione (74 per cento), hanno prodotto inequivocabili risultati positivi per l'affido materialmente condiviso;
sulla rivista dell'Associazione degli psicologi americani (APA) è stato inoltre pubblicato recentemente un articolo scientifico che contiene una revisione metanalitica dei più autorevoli studi mondiali sul tema dell'affido condiviso di bambini sotto i 4 anni. L'articolo (che ha ricevuto l’endorsement di 110 studiosi internazionali) conclude testualmente: «In generale i risultati degli studi rivisitati in questo documento sono favorevoli ai piani genitoriali che bilanciano il tempo dei bambini piccoli tra le due case in modo il più uguale possibile. Il pernottamento dei bambini nella casa del papà non crea problemi, ma favorisce nei bambini la consapevolezza che l'accudimento è compito di entrambi i genitori e non di uno solo di loro. (Warshak, 2014)».
 
Cosa succede altrove
Il vantaggio che parte dell' Europa e degli USA mostra nei confronti dell'Italia è riconducibile ad un sostanziale confronto anticipato verso leggi e fenomeni sociali manifestatisi prima rispetto a noi sia in ordine di tempo che di conseguente organizzazione. Mentre il nostro paese mostra una lentezza verso i temi che riguardano la società ed il costume certamente preoccupante. 
L'attenzionalità verso i fenomeni sociali legati a separazioni e divorzi è parte della storia dei paesi europei e americani che per primi si sono adoperati per creare premesse di benessere, attraverso leggi e modificazioni delle stesse, ma anche attraverso attente valutazioni centrate su di un parametro essenziale per definire il benessere della popolazione: la valutazione medico scientifica.
Aspetto quello dell'osservazione scientifica avulso da concetti ideologici ed inquadrabile nell'area del pragmatismo più assoluto. A problema oppongo soluzione.
Solamente l'osservazione scientifica, infatti, comprova sostanzialmente l'efficacia di leggi ed intuizioni comuni, in sostanza se la prevenzione ha da sempre mostrato quanto un fenomeno negativo possa essere letto, contenuto e limitato è altrettanto merito di una seria attività valutativa la misurazione della reale efficacia degli effetti prodotti degli accorgimenti istituzionali adottati da un paese.

Nella pratica
Non possiamo dunque prescindere dal compiere il passo numero uno, la valutazione medico scientifica dopodichè la prevenzione è seconda nell' analisi valutativa e a seguire si adottano gli strumenti frutto di queste riflessioni.

Alcune strategie preventive
Così ecco che l'uso delle cinture di sicurezza nelle auto ha ridotto drasticamente danni e decessi, lo stesso dicasi per l'uso del casco destinato ai motociclisti. Davanti ad un fenomeno drammatico diviene strategico adeguare strumenti e misure, apporre correttivi che impediscano l'allargarsi del fenomeno al fine di ridurlo o annullarlo. In questo senso si muove anche la medicina nella direzione dello sconfiggere la malattia e debellarne le cause scatenanti, anche il vaccino antivaioloso, inventato da Jenner, nacque dall’osservazione che chi faceva il vaiolo benigno delle mucche non conseguiva quello mortale degli uomini.

Questa è anche la premessa ed il taglio dell'interrogazione parlamentare che intendiamo sottoporre al Ministero della Salute affinchè ci si adegui a standard europei e non solo e ci si incammini verso soluzioni condivise e condivisibili, volte ad accelerare la corsa del nostro paese per fargli raggiungere quelli che prima di lui hanno spianato la strada, che distano ancora tanto ma non per questo sono irraggiungibili.
Pur consapevoli cheanche la velocità di reazione sarà il segnale di una volontà di adeguamento, non possiamo che sperare che l'uragano Renzi sappia cogliere questa opportunità.


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