Convegno Affido Condiviso Nuove acquisizioni
CONVEGNO
> Bologna - Venerdi' 28 Ottobre 2016 ore 14-18
Evento in diretta streaming e video interviste.
AFFIDO CONDIVISO: NUOVE ACQUISIZIONI
MINORI E FAMIGLIA POST SEPARATIVA,
IL CONSIGLIO D'EUROPA CI CHIEDE UNO SFORZO EVOLUTIVO
Aula Primo Zecchi - Tribunale Civile - via Luigi Carlo Farini, 2 - 40124 Bologna
> ISCRIZIONE OBBLIGATORIA All'indirizzo mail: info@colibri-italia.it , con oggetto: Accredito Convegno 28/10/2016
> Seguirà registrazione in aula dalle ore 14:00 alle 14:20
Richiesti crediti formativi per Avvocati e Operatori dei Servizi Sociali
Programma
Ore 14.15
Puntualità indispensabile
Accrediti
Ore 14.30
Saluto introduttivo
Roberto CASTELLI
Ore 14.45
Divorzio con figli minori: un problema di salute pubblica
Vittorio VEZZETTI
Ore 15.30
Violazione del diritto di visita tra nuovi e vecchi rimedi. Uno sguardo alla Giurisprudenza Cedu
Valeria MAZZOTTA
Ore 16.00
IL protocollo di Perugia verso una compiuta bigenitorialità
Simone PILLON
Ore 16.30
Alienazione genitoriale ed esiti psicopatologici in età adulta
Maria Cristina VERROCCHIO
Ore 17.00
Alienazione genitoriale dal punto di vista della Cassazione
Marcello Adriano MAZZOLA
Seguirà dibattito con il pubblico
La redazione
-----------------------------------------------
PRESS AREA
Per la Stampa : Convegno “Affido condiviso: nuove acquisizioni”
Bologna, 28 Ottobre 2016 Tribunale Civile.
Famiglia post separativa, una realtà, ma il Consiglio d’Europa ci chiede uno sforzo evolutivo.
La famiglia che si separa può essere per i figli un esempio di prosecuzione degli affetti ma anche un esempio di civiltà se entrambi i genitori vengono valorizzati ed entrambi possano garantire la dovuta continuità affettiva ai loro bambini.
L’evidenza sul tema separazioni, stando all’ISTAT del 12 Novembre 2015 ci rivela che i matrimoni sono in costante calo, una probabile risposta della società a concause che non aiutano le famiglie nè i futuri genitori. Risultano celebrati 189mila matrimoni (52mila in meno rispetto all’anno precedente). 90mila sono le separazioni/divorzi (quindi la metà dei matrimoni), di cui per il 52% avvengono fra coppie con figli. Un calo del 25% fra le coppie più giovani e del 20% per le coppie più mature. 89mila separazioni, 52mila divorzi.
Calano le nascite in costanza di matrimonio, ma aumentano le nascite in coppie di fatto e sono almeno 300 mila i nuovi nati, un dato che ci parla di numeri di tutto rispetto in ogni caso.
L’emergenza è rappresentata da un profondo disagio sociale radicato soprattutto ma non esclusivamente laddove il conflitto prende il posto del buonsenso perché se è vero che esistono genitori intelligenti e sensibili che hanno a cuore i loro figli, esistono anche ex coniugi che scatenano vere e proprie guerre per il “possesso” dei figli, che come effetto negativo, comporta la “separazione” dai figli per l’altro genitore alimentando senza dubbio il lavoro di tanti avvocati e ingolfando i tribunali con cause su cause. L’aspetto deleterio è rappresentato in sostanza dal litigio, interruttore del futuro disagio garantito per i componenti della famiglia ed in particolar modo per i figli. Ma anche da una giustizia che taglia piuttosto che trovare linee armoniche e utili per la crescita dei minori, figli di separati.
Compaiono nuove terminologie come “Alienazione genitoriale” a definire ulteriormente i processi degenerativi dei legami figli genitori indotti da una visione che deve mutare ma per certo grazie ad un avvallo della giustizia che implicitamente la consente.
Occorre una cura, occorrono soluzioni efficaci, alcune già esistenti e già viste all’estero, ad esempio, perché nel nostro paese in caso di conflitto scompare infatti agli occhi della giustizia la centralità della figura del minore rispetto i suoi genitori e pare decadere il valore dell’apporto educativo di entrambi mamma e papà. Questo rappresenta l’errore più insostenibile da attribuire a chi gestisce la giustizia degli affidi nel nostro paese.
Ma sia chiaro, non lo diciamo noi, lo dicono il Consiglio d’Europa e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo che ha più e più volte ammonito l’Italia per non aver saputo tutelare i rapporti tra genitore e figli dopo la separazione della coppia genitoriale: il nostro paese viaggia a testa bassa mentre gli basterebbe alzare lo sguardo per cogliere come si muovono alcune altre nazioni europee, ed osservare i determinanti aspetti evolutivi in ambito affido minorile e quanta attenzione viene dedicata alla Shared Care (come ad esempio in Svezia, Belgio, Danimarca e alcune ragioni della Spagna.)
I figli dei genitori separati non costituiscono infatti un gruppo omogeneo e molto delle loro sorti dipende da quanto tempo è loro concesso di trascorrere con ambedue le figure genitoriali. Esiste ormai un’ampia letteratura scientifica che sta dimostrando come l’affido monogenitoriale all’italiana sia responsabile, direttamente o indirettamente, di disturbi e malattie fino a poco tempo fa impensabili (disturbi endocrini, del comportamento alimentare, malattie psicosomatiche, malattie psichiatriche). La gestione di dieci milioni di figli di coppie non conviventi in Europa e un milione e mezzo in Italia rappresenta quindi un problema di salute pubblica.
Prima grande responsabilità della conduzione all’italiana è l’incapacità di immaginare scenari migliori o la volontà esplicita proprio di volerli, non si coglie un futuro per la famiglia separata sul fronte del mantenimento degli affetti primari genitori figli. Si appalesa una pervicace volontà nello scindere gli affetti ed i legami familiari in caso di divorzi e separazioni con una curiosa e spesso incomprensibile conseguenza: la separazione degli adulti viene associata per uno dei due coniugi anche alla separazione da uno o più figli, producendo così di fatto un diffuso malcontento e disagio, ma anche creando un humus fertile in cui prosperano patologie fisiche e psicologiche nei bambini. Difficilmente la mediazione familiare riesce sempre ad appianare le controversie anche perché l’affido dei figli significa sulla carta l’ottenimento di benefit per il genitore “prevalente” termine inventato e troppo spesso funzionale a produrre passi indietro e sostanziare la non metabolizzazione da parte della giustizia italiana dell’affido condiviso e dei suoi valori, emanati ben un decennio fa.
Ecco che lo sguardo di chi dispone delle sorti della società è decisamente responsabile del benessere o malessere della società stessa, il concetto di parità genitoriale ed il coinvolgimento di entrambi i genitori deve essere garantito e promosso a beneficio del loro figli nell’interesse del loro sano sviluppo affettivo ed emotivo. Occorre maggiore sensibilità nel mondo politico e una lungimiranza scevra da interessi di parte, occorrono misure che depotenzino i conflitti e favoriscano gli affetti, questo occorre, insieme ad una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità in chi decide di sposarsi e fare figli.
In tal senso il Consiglio di Europa ha deliberato i seguenti punti e invita gli operatori sociali, legali, politici del nostro paese di adottarli quanto prima:
Progetto di risoluzione
1 L'Assemblea Parlamentare ha costantemente promosso l'uguaglianza di genere sul posto di lavoro e nella sfera privata. Importanti miglioramenti in questo campo, mentre ancora non è sufficiente, si possono osservare nella maggior parte degli Stati membri del Consiglio d' Europa. Nelle famiglie, l'uguaglianza tra i genitori deve essere garantito e promosso dal momento in cui il bambino arriva. Il coinvolgimento di entrambi i genitori nell'educazione dei loro figli è benefico per il suo sviluppo. Il ruolo dei padri nei confronti dei loro figli, tra cui bambini molto piccoli, deve essere meglio riconosciuto e adeguatamente valorizzati.
2 responsabilità genitoriale condivisa implica che i genitori hanno diritti certi, doveri e responsabilità nei confronti dei loro figli. Il fatto è, però, che i padri sono a volte di fronte a leggi, pratiche e pregiudizi che possono causare loro di essere privati di relazioni durature con i loro figli. Nella risoluzione 1921 (2013) "La parità di genere, la conciliazione tra vita personale e lavoro e di responsabilità condivisa", l'Assemblea ha invitato le autorità degli Stati membri di rispettare il diritto dei padri di godere di responsabilità condivisa, garantendo che il diritto di famiglia prevede, caso di separazione o divorzio, la possibilità di affidamento congiunto dei figli, nel loro interesse, sulla base di comune accordo tra i genitori.
3 L'Assemblea desidera sottolineare che il rispetto della vita familiare è un diritto fondamentale sancito dall'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (STE n ° 5) e di numerosi strumenti giuridici internazionali. Per un genitore e figlio, la capacità di essere insieme è una parte essenziale della vita familiare. Separazione genitore-figlio ha effetti irrimediabili sulla loro relazione. Tale separazione deve essere ordinata solo da un giudice e solo in circostanze eccezionali comportanti gravi rischi per l'interesse del bambino.
4 Inoltre, l'Assemblea crede fermamente che lo sviluppo di responsabilità genitoriale condivisa aiuta a superare gli stereotipi di genere sui ruoli delle donne e degli uomini all'interno della famiglia e non è che un riflesso dei cambiamenti sociologici che hanno avuto luogo nel corso degli ultimi cinquant'anni, in termini di come la sfera privata e familiare è organizzata.
5 Alla luce di queste considerazioni, l'Assemblea invita gli Stati membri a:
5.1 segno e / o ratificare, se non l'hanno ancora fatto, la Convenzione sull'esercizio dei diritti dei minori (STE n ° 160) e la Convenzione sulle relazioni personali riguardanti i fanciulli (STE n ° 192);
5.2 segno e / o ratificare, se non l'hanno ancora fatto, la Convenzione dell'Aia del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori e per implementare correttamente, assicurando che le autorità responsabili di far rispettare la co-operare e rispondere prontamente;
5.3 garantire che i genitori hanno gli stessi diritti nei confronti dei loro figli dalle legislazioni e prassi amministrativa, garantendo ciascun genitore il diritto di essere informati e di avere voce in capitolo nelle decisioni importanti che riguardano la vita del loro bambino e lo sviluppo, nel migliore interesse del bambino;
5.4 togliere dal loro leggi alcuna differenza basate sullo stato coniugale tra i genitori che hanno riconosciuto il loro bambino;
5.5 di introdurre nei loro ordinamenti del principio di residenza condivisa a seguito di una separazione, limitare eventuali deroghe per i casi di abusi sui minori o negligenza, o di violenza domestica, con la quantità di tempo in cui il bambino vive con ciascun genitore di essere regolata in base alle esigenze e gli interessi del bambino ;
5.6 rispettare il diritto dei bambini a essere ascoltato in tutte le questioni che li riguardano quando si ritiene abbiano una conoscenza sufficiente delle materie in questione;
5.7 prendere accordi di soggiorno in comune in considerazione per l'aggiudicazione delle prestazioni sociali;
5.8 prendere tutte le misure necessarie per garantire che le decisioni in materia di residenza dei bambini e ai diritti di accesso sono pienamente applicate, anche in seguito alle denunce rispetto al fallimento di consegnare un bambino;
5.9 incoraggiare e, se del caso, sviluppare la mediazione nell'ambito dei procedimenti giudiziari nei casi di familiari che coinvolgono i bambini, in particolare istituendo una Court- ordinato sessione di informazioni obbligatorie, al fine di rendere i genitori consapevoli del fatto che residenza condivisa potrebbe essere un'opzione appropriata nel miglior interesse del bambino, e di lavorare verso una tale soluzione assicurando che i mediatori ricevano una formazione appropriata e incoraggiando cooperazione multidisciplinare basato sulla "modello Cochem";
5.10 in modo che i professionisti che vengono a contatto con i bambini nel corso dei procedimenti giudiziari nei casi di famiglia ricevano la formazione interdisciplinare necessaria sui diritti e sulle esigenze dei bambini di diverse fasce di età specifici, nonché sulle procedure che si adattano a loro, in conformità con la Consiglio d'Europa Linee guida sulla giustizia a misura di bambino;
5.11 incoraggiare piani di genitorialità che consentono ai genitori di determinare gli aspetti principali della vita dei loro figli se stessi e introdurre la possibilità per i bambini di chiedere la revisione degli accordi che li riguardano direttamente, in particolare il loro luogo di residenza;
5.12 introdurre pagato congedo parentale a disposizione dei padri, con la preferenza viene data al modello di periodi non trasferibili di congedo.
La domanda che dobbiamo porci è analoga all’impegno che dobbiamo assumerci, questo paese ha le carte e la mentalità rivolte a trovare soluzioni aggiornate, adeguate, responsabili o lavorerà a testa bassa senza ascoltare ancora a lungo? Perchè la differenza è determinante in chi osserva e suggerisce soluzioni e chi dirige senza porre attenzione ai segnali che provengono dalla società. Ultimo ma non ultimo, i patti prematrimoniali, posso aiutare le giovani coppie ad assumersi responsabilità e firmare accordi coniugali con una consapevolezza piena e matura? In molte parti del mondo ciò già accade, e dunque, perchè non da noi? Cosa lo impedisce?
Alla politica, e a chi conduce il paese lasciamo la risposta, consapevoli di aver dichiarato una grande sofferenza alla quale occorre porre certamente fine. I figli generati da due genitori, due genitori devono avere anche dopo la separazione fra adulti, perchè l’unica separazione da evitare, senza timore di smentita è quella dai figli, futuri colonizzatori di un futuro reso incerto da una guida che certezze non offre ancora.
Roberto Castelli
Resp. Pubbliche relazioni di Colibrì
Colibrì
è il coordinamento nazionale ed europeo di associazioni che condividono i temi dei diritti fondamentali dell’infanzia e della genitorialità post separativa. Nasce per l’espressa volontà di associazioni di genitori separati, distribuite sul territorio nazionale, per affrontare i temi tipici della società negli ambiti di competenza con un approccio interassociativo rivolto alla coesione, proponendosi con uno sguardo d’insieme all’interno del paese, ma anche aprendosi al dialogo al resto col resto dell’Europa e alle nazioni della sua community, con l’intento di produrre risultati condivisi e condivisibili, forieri di un auspicabile crescita sociale.
Testimoni e propositori allo stesso tempo di passi fondamentali rivolti nella direzione dell’evoluzione sociale del paese e dei suoi abitanti, sui temi che rappresentano il focus e la nostra mission: tutelare l’infanzia e ridare nuovo vigore e dignità alle relazioni primarie genitori-figli, ridefinendo e rileggendo tutti i valori in campo per offrire maggiore umanità e rispetto nei confronti delle famiglie che si separano con cura e rispetto di tutte le parti coinvolte.
Colibrì si propone di aprire un dialogo qualificato con le istituzioni e le realtà confederative europee, in considerazione del fatto che non ci si può più confrontare solamente con la propria classe politica viste le dimensioni estese del fenomeno separativo e le insufficienti risposte ed impegni dei singoli paesi europei.
A fronte di un problema decisamente comunitario, che in ambito nazionale non riceve risposte politicamente mature o sensibili, è doveroso aprirsi agli altri coordinamenti per proporre e condividere coi singoli paesi della Community una “linea europeista” che possa divenire di riferimento per ciò che riguarda in maniera allargata “il tema della tutela del minore” e fare sì che il nostro continente divenga un luogo di condivisa sensibilità sui temi dell’ Infanzia lesa dal fenomeno separativo, uscendo dalla logica del pregiudizio, per entrare in quella della soluzione armoniosa e evoluta, per uscire da un enpasse storico-culturale dove alle domande della società, i rappresentanti dei governi possano rispondere con vera sensibilità, condividendo anche le nostre esperienze basilari.
Associazioni italiane aderenti:
http://www.colibri-italia.it/p/associazioni-italiane.html
Associazioni europee aderenti:
http://www.colibri-italia.it/p/associazioni-italiane.html
Posta un commento